COSA CI INSEGNA LA MORTE DI BOURDAIN


Ho seguito da lontano la vita di Anthony Bourdain e amo quello che scriveva. Tutti noi abbiamo sentito della sua morte, ma noi depressi siamo i più ossessivi frugattori di dettagli nei casi di suicidio.
Ovviamente non ci fa bene rovistare nei dettagli di una malattia cui il peggiore dei sintomi è il sussurro di una vocina insistente, ripetendo che forse non esistere è meglio che esistere.
La dinamica della società verso questa malattia è pregna di ignoranze. Nessuno ignora una persona con un braccio rotto, ma pochi si pongono il problema di comprendere meglio una questione di salute che può essere grave.
La depressione uccide più persone che le braccia rotte.
La distinzione fra il suicidio di un uomo e quello di una donna è il dopo. Per ogni uomo che si toglie la vita, c'è un' esplosione della misoginia strutturata nella società verso la donna coinvolta nella sua vita.
Bourdain è morto (Accidente quanto ancora mi fa male questa frase!) e tsunami di giudizi spietati sono stati rovesciati su Asia Argento. Le crudeltà dirette a lei mi hanno talmente scioccata, che se per caso la incontrassi per strada, mi verrebbe naturale abbracciarla.
Un post condiviso da asiaargento (@asiaargento) in data:
Come mai non ci sono state accuse pubbliche al marito di Kate Spade, morta una settimana prima?
Nella nostra società patriarcale, le donne sono responsabilizzate non solo per le proprie azioni, ma anche per quelle degli altri. 
Agli sputatori di bile, poco importa le pagine farcite in precedenza da Anthony, con ideazioni auto-distruttive e racconti di tentati suicidi in "Al Sangue" (Medium Raw). Preferiscono ignorare le dure verità con cui raccontava del proprio stile di vita solitario, la propria fragilità e le sue tendenze depressive. 
Si dice che "Kitchen Confidential" sia nato da un testo di Anthony sulla ristorazione, lasciato su un tavolo. Sua madre l'avrebbe letto e insistito perché lo mandassi alla rivista New Yorker, che allora non si occupava di cibo, ma soltanto buon giornalismo e letteratura.
L'articolo  era praticamente una guida sul come non morire avvelenati. Consigli tipo: “Non mangiare prima di leggere ciò che segue. Buon cibo e mangiare bene hanno a che fare con sangue e organi, crudeltà e putrefazione. Hanno a che fare con grasso di maiale molto salato, formaggi grassi e mal odoranti, con morbide ghiandole e fegati di piccoli animaletti”.
Con parole spoglie del politicamente corretto e parolacce sparse con generosità, lui mostrava una visone dal dietro le quinte della ristorazione. Raccontava di fornelli, coltelli affilati e di personaggi al limite della criminalità. 
Sembra che il testo mandato solo per fare contenta sua madre finì per piacere agli editori, che non solo lo pubblicarono, ma chiesero anche un libro nello stesso stile. Al che lui, mescolando le parole rabbiose con la giusta ironia, sfornò KC, convinto che non sarebbe uscito dalla cerchia della ristorazione, dato che il libro era l’autopsia del mondo della ristorazione.  Lo considerava indigesto per i comuni mortali. Chi lo leggeva automaticamente incominciava ad evitare di mangiare fuori nei mesi seguenti.
Il bambino che, dopo aver mangiato un’ostrica, si innamorò del cibo, era diventato cuoco e poi scrittore di successo.
Lavorava molto, viaggiava in giro per il mondo, coltivando la sua fama di dannato della ristorazione. Finché un giorno, dopo la mitica puntata a Beirut, si sposò con l'italiana (sarda) Ottavia e fecero una figlia, a cui hanno insegnato che rimanere alla larga da Roland McDonald’s le avrebbe salvato la vita.
Come non amare quel ragazzone magro che, dopo i trascorsi di droghe aveva smesso di fumare, ballava con la sua bambina nelle lezioni di danza e praticava lotta brasiliana Grace?
Lui continuava a scrivere di come la droga fosse stata per lui una stampella... che poi l’uso di droga nella ristorazione non è novità per nessuno, ma sembravano racconti su demoni rimasti nel passato.  
Eppure la sua morte ci insegna che una migliore comprensione del suicidio sarebbe utile per tutti noi.
La prima difesa della persona depressa è nascondere e nascondersi da una società che ci spinge a vergognarci se non ci mostriamo vincenti. 
Raccontare il proprio disaggio senza vergogna è un passo importante verso la guarigione.
Conoscere i fattori di rischio per questa che è ormai quasi una epidemia, dovrebbe essere più importante che trovare qualcuno (o qualcuna) da incolpare.
Buona vita a tutti noi.
PS: Quando hanno incominciato a circolate voci che Anthony fossi stato ucciso perché aveva dato fastidi a pezzi troppo grossi, mi sono domandata se queste teorie del complotto non stessero correndo troppo.
Ora sapiamo che l’uomo  dichiaratamente contro il grande capo del cinema americano è morto “suicidato” e una delle sue più testarde accusatrici è indagata per pedofilia.

L'unica cosa che trovo ironica in tutto questo è adesso mi domando: Chi ha ucciso 2Pac?


Portugues:

Adoro Anthony Bourdain. Seguia de longe a vida dele, principalmente o que escrevia.

Todos soubemos da morte dele, mas nòs depressivos, somos os mais obsessivos ciscadore de detalhes nos casos de suicidio. Lògico que não nos faz bem, ler sobre uma doença que tem como pior sintoma o sussurro de uma a vòzinha, repetindo que talvez seja melhor não existir do que existir.

A dinamica da sociedade com essa doença è prenha de ignorancia. Ninguèm ignora uma pessoa com um braço quebrado, mas poucos se poem o problema de comprender sobre uma questão de saùde che pode ser grave. Depressão mata mais pessoas que braço quebrado.

A distinção do suicidio de um homem ou de uma mulher è o depois.

Para cada homem que tira a propria vida, acontece uma explosão da a misoginia estrutudada na sociedade contra a mulher que estiver n avida dele.

Bourdain morreu (Caramba. Como ainda me doi essa frase!) e enchurradas de criticas implacaveis foram jogadas em cima de Asia Argento. As crueldades direcionadas a ela, me deixaram tão perplexa, que se cruzasse com ela na rua, abraçaria sem pestanejar.

Como è que não houveram acusas publicas contra o marido da Kate Spade pela morte dela uma semana antes?

Na nossa sociedade, as mulheres são responsabilizadas não somente pelas proprias ações, mas tambèm por aquelas de todos os outros.

Aos cuspidores de bile, pouco importam as paginas por que ele, in precedencia recheadas com abundantes idealizações de pensamentos auto destrutivos. Das vezes em que contou de suas tentativas suicidas em "Ao Ponto" (Medium Raw).
Preferem ignorar as duras verdades nas descrições de seu proprio estilo de vida solitario, acentuada fragilidade e tendencia depressiva.

Diz a lenda que KC, nasceu de um texto dele sobre restaurantes, deixado em cima da mesa. A mãe teria lido e insistido para que o mandasse à revista New Yorker, que atè então não publicava nada sobre comida, mas somente jornalismo literatura das boas.

O tema tratado por ele era o backstage dos restaurantes. Praticamente um guia sobre como não morrere envenenados. Conselhos tipo “Não coma antes de ler o texto que segue. Boa comida e comer bem tem tudo a ver com sangue e orgãos, crueldade e putrefação. Tem a ver com gordura de porco muito salgada, queijos fedorentos, macias glandulas, figados e pequenos animaizinhos”.

As palavras dele eram despidas do politicamente coreto, contavam de fogões, facas afiadas, personagems ao limite da criminalidade e palavrões generosamente destribuidos .

Ao que parece, ele mandou o texto para deixar contente a mãe. Os editores não sò publicaram, como encomendaram dele um livro no mesmo estilo. 
Ele misturou palavras raivosas à justa dose de ironia e criou Kitchen Confidencial, crente que o livro não sairia do cirulo das pessoas que trabalham com restaurantes. Era a autopsia daquele mundo que so quem trabalhava nele conhecia.
Era ler o livro e começar a pensar de não ir jantar fora nos meses seguintes.

O menino que depois de ter comido uma ostra, se apaixonou pela cozinha, tinha virado cozinheiro e depois um escritor de sucesso.

Trabalhava muito, viajava pelo mundo e cultivava a fama de chef danado. Atè que um dia, depois daquele episodio foda de Beirut, se casou com a italiana Ottavia e fizeram uma filha, a quem teriam ensinado que ficar longe do Ronald Mc Donald’s salvaria sua vida.

Como não amar o magrelão que tinha parado de fumar, rodopiava com sua garotinha no balet e praticava artes marciais com os Graces?

Ele continuava escrevendo sobre como as drogas tivessem sido uma muleta na vida dele. Pareciam historias sobre o Anthony do passado, como se os demonios tivessem
por là ficado.                                                      
No ambiente dos restaurantes uso de drogas nao è novidade para ninguèm. 
A morte delle nos diz que uma melhor comprensão sobre suicidio seria ùtil para todos nòs.

A primeira defesa da pessoa deprimida è esconder e se esconder, de uma sociedade que nos empurra a termos vergonha de nòs mesmos.

Falar do proprio sem vergonha è un passo importante para a cura. 
Conhecer os fatores de risco dessa doença que ja è quase epidemia, deveria ser mais importante que achar alguèm (alguma mulher) para culpar. 
Boa vida para todos nòs.
PS: Quando comeraçam cicular boatos Anthony poderia ter sido assassinado por ter cutucado certas feras com a vara curta demais, me perguntei se as teorias de complot nao estivessem correndo demais.
Agora o resultado è que o homem que tinha se posicionado publicamente contra o fodão do cinema americano morreu “suicidado” e uma mais ferrenhas acusadoras do mesmo cara, agora è indagada por pedofilia.

A unica coisa que acho ironica em tudo isso é que agora me pergunto: Quem matou 2Pac


maryvaleriano

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