Varcare le soglie di un museo ed essere l'unica persona nera, oltre al personale delle pulizie, mi crea smarrimento.
Potrebbe essere complicato per i non neri cogliere le soggettività del fatto che, frequentare musei, cosi come altri luoghi apparentemente a noi non destinati, è un atto politico.
Ci tengo a raccontarvi di un posto che da subito mi ha riempito l'anima di pace.
Il Grande Museo del Duomo
Potrebbe essere complicato per i non neri cogliere le soggettività del fatto che, frequentare musei, cosi come altri luoghi apparentemente a noi non destinati, è un atto politico.
Ci tengo a raccontarvi di un posto che da subito mi ha riempito l'anima di pace.
Il Grande Museo del Duomo
Luogo modernissimo, che racconta una storia
secolare sullo splendore dell’arte fiorentina. Contiene
una delle più grandi collezioni al mondo di
arte sacra, dal medioevo al rinascimento fiorentino. Tra cui capolavori
di Michelangelo, Donatello, Andrea Pisano, Antonio Pollaiolo, Luca
della Robbia, Andrea Verrocchio ed altri. Pure una
serie di reperti romani.
Tutto iniziò nel 1296, in un
fabbricato facente da magazzino, per i lavori dell’opera del Duomo (poi
conservazione e manutenzione), a cura di amministratori, artisti, e operai che
si occupavano della costruzione del Duomo.
Il fabbricato confinava con i forni
della bottega di Lorenzo Ghiberti.
Luogo dove intorno
al 1500, Michelangelo scolpì il celebre Davide, riciclando
un blocco di marmo parzialmente usato nell'opera del Duomo.
Lì sono in mostra opere d’Arte, che per varie ragioni,
sono state sostituite nel complesso del Duomo, Battistero e Campanile di
Giotto.
Diversamente dalla celebre pietà di San Pietro, Vaticano, fatta da lui in gioventù, che pone nella scena drammatica corpi cosi belli, da invitare i nostri occhi a percorrere ogni dettaglio, la pietà che troviamo a Firenze
è stata scolpita da lui nella vecchiaia. Con le angosce dei
personaggi che si sovrappongono all'idea dei corpi.
Il Duomo fu parte degli sforzi
secolari dei Medici, per adeguare Firenze al ruolo di capitale
dinastica.
I Medici, più di qualsiasi altra famiglia europea, avevano legami strettissimi con la chiesa.
I Medici, più di qualsiasi altra famiglia europea, avevano legami strettissimi con la chiesa.
Allora le chiese erano anche teatro
di regalità.
Con il Duomo di Firenze, tutte le definizioni di regalità furono attualizzate.
Con il Duomo di Firenze, tutte le definizioni di regalità furono attualizzate.
I lavori del Duomo iniziarono nel
1296 in stile gotico con progetto di Arnolfo di Cambi. Proseguirono con la
supervisione di Giotto, che iniziò la costruzione del campanile. Giotto fu
sostituito dal suo assistente Andrea Pisano.
Nel 1348 la peste decimò la popolazione cittadina, ma appena possibile proseguirono i lavori, con Francesco Talenti che terminò il campanile e ampliò il progetto originale del Duomo, includendo l’abside e le cappelle laterali.
Nel 1348 la peste decimò la popolazione cittadina, ma appena possibile proseguirono i lavori, con Francesco Talenti che terminò il campanile e ampliò il progetto originale del Duomo, includendo l’abside e le cappelle laterali.
La costruzione fu completata (senza
la facciata) nel 1436. Più tardi arrivò la cupola di Filippo Brunelleschi.
Con la posa della palla di rame (opera di Verrocchio) sulla lanterna nel 1469, fu dichiarata pronta la cattedrale, pure se la facciata rimase incompiuta fino al XIX secolo.
Dopo diversi bandi e progetti la facciata fu eseguita da Emilio De Fabris e collaboratori tra il 1871 e 1884, riproducendo in essa tutta la "fiorentinità" del 300, riscontrabile nel Campanile e sulle porte laterali della Cattedrale.
Con la posa della palla di rame (opera di Verrocchio) sulla lanterna nel 1469, fu dichiarata pronta la cattedrale, pure se la facciata rimase incompiuta fino al XIX secolo.
Dopo diversi bandi e progetti la facciata fu eseguita da Emilio De Fabris e collaboratori tra il 1871 e 1884, riproducendo in essa tutta la "fiorentinità" del 300, riscontrabile nel Campanile e sulle porte laterali della Cattedrale.
Tutte questo ci viene raccontato da questo museo, non
solo con opere d’arte. Ci sono calchi che possono essere toccati per facilitare
chi ha barriere visive, cognitive, intellettuali, lessicali, uditive.
Un museo includente, con tanto di app multi-sensoriale
e accorgimenti perché tutti i visitatori abbiano accesso al contenuto
artistico e culturale, senza sentirsi un pesce fuori d’acqua.
E l’inclusione non finisce qui.
C’è pure AMIR, che in arabo significa “giovane principe” acronimo di Accoglienza Musei Inclusione Relazione.
Progetto che propone uno sguardo alla cultura fiorentina con gli occhi
degli stranieri che vivono in Toscana.
Una pratica d’inclusione sociale, che
favorisce il dialogo tra popoli diversi, tramite il patrimonio artistico,
che viene raccontato in molte lingue dai mediatori culturali formati dai comuni di Firenze e Fiesole.
Il patrimonio culturale dell’arte
occidentale non è frutto di un mescolarsi secolare di culture, valori e simboli
che appartengono all’intera umanità?
Sembra che il proposito principale del Duomo di
Firenze sia farci sentirsi accolti, cosi come il grembo di Maria ha accolto
Gesù.
Io ho provato questa sensazione nel Museo dell’Opera del
Duomo, accorgendomi della cura che si prendono per l'inclusione di tutti.
Dentro a quello spazio mi sono sentita abbracciata.
Portugues
Entrar em um museu e se descobrir como a
unica pessoa negra a li dentro, além das que cuidam a da limpeza, me causa
desconforto.
Talvez seja complicado para os não negros captar as subjetividades disso, mas frequentar museus, assim como outros lugares, aparentemente a nós não
destinados è um ato politico.
Faço questão de
contar sobre um lugar que jà de cara me encheu de paz.
O Museo da Obra do Duomo de Florença. Lugar
modernissimo, com uma historia secular sobre o splendor da arte
fiorentina. Contém uma das maiores coleções
no mundo de arte sacra, esculturas medievais e renascimentais florentinas,
entre as quais, obras primas de Michelangelo, Donatello, Andrea
Pisano, Antonio Pollaiolo, Luca della Robbia, Andrea Verrocchi e outros. Tambèm
uma serie de repertos romanos.
Tudo iniciou em 1296, no galpão usado desde para armazenar material da obra do
Duomo (sucessivamente conservação e
manutanção), aos cuidados de
administradores, artistas e operarios que trabalhavam na construçao da Catedral
de Santa Maria del fiore. O galpão
confinava com a botega de Lorenzo Ghiberti. Nesse mesmo lugar, por
volta de 1500, Michelangelo esculpiu o celebre Davi, reciclando um bloco de
marmore parcialmente usado na obra do Duomo.
Estão em mostra
obras de Arte, que por diversos motivos, foram substituidas no Duomo, no
batisterio e no campanario di Gioto.
Serie de achados arqueologicos usados na construção de templos e uma vasta coleção de arte sacra.
Me fascinou uma das obras mais conhecidas de
Michelangelo La Pietá. Diversamente da celebre Pietá di San
Pietro (no Vaticano), feita em juventude que põe na cena dramatica, corpos
vituosamente bonitos, que convidam nossos olhos aos detalhes.
A pietà em Florença, foi esculpida
por Michelangelo na velhice. Com as angustias dos
personagens que se sobrepõe aos corpos.
O Duomo foi parte dos esforços seculares da familia
Medici di adequar Florença ao papel de capital dinastica. Naquele tempo as
igrejas eram tambèm teatro da realeza. Os Medici, mais que qualquer outra
dinastia europeia, tinham laços estreitissimos com a igreja,.
As igrejas eram palco de ostentações da realeza. Con o Duomo de Florença todas
as definições de realeza foram
atualizadas
As obras começadas em 1296 em estilo
gotico com o projeto de Arnolfo di Cambio prosseguiram com a supervisão de
Giotto que iniciou a construção do campanario, substituido depois
pelo assistente dele Andrea Pisano. Os trabalhos pararam por causa da peste,
que em 1348 decimou a população da cidade. Francesco Talenti terminou o
campanario e ampliou o projeto incluindo as abside e as capelas laterais.
A construção foi completata (sem a
fachada) em 1436, Seguiuse a realização da cúpola de Filippo Brunelleschi. Com a posa da bola de cobre (obra de
Verrocchio) sobre a lanterna em 1469 foi declarada
pronta, mesmo se a fachada permaneceu imcompleta atè o seculo XIX, quando
depois de diversos concursos e projetos foi esecutara por Emilio de Fabris e
colaboradores entre 1871 e 1884 reproduzindo o decorativismo florentino de 1300
combinando com o campanario e as portas laterais da catedral.
Tudo isso nos è contado pelo museu,
não só com as obras de Arte. Tem moldes que podem ser
tocados, para facilitar que tem barreiras visivas, cognitivas, intelectuais,
lessicais, auditivas.
Um museo inclusivo, com app multi sensorial e cuidados
para que todos os visitadores tenham acesso ao conteudo artistico e culturale
sem se sentir um peixe fora d’água
A inclusao não
termina aqui. Existe tambèm a AMIR, que em arabe significa “jovem principe” acronimo de Acolhença Museu Inclusão
e Relação. Progetto che propõe um olhar sobre a cultura florentina
com os olhos dos estrangeiros que vivem na Italia.
Uma pratica de inclusão
social, que favorece o dialogo entre povos diferentes, atravèz do
patrimonio artistico, que è contado em diversos idiomas pelos mediadores
culturais formados pela prefeitura di Florença.
O patrimonio cultural da Arte ocidental, não è o frutto de uma mistura secular de
culturas, valores e simbologias que pertencem à inteira humanidade?
Parece que o proposito da Catedral de Florença seja
fazer com que as pessoas se sintam acolhidas, assim como o ventre de Maria
acolheu Jesus.
Experimentei esse sentimento no Museo da Obra do
Duomo, percebendo o cuidado que eles tem pela inclusão de todos.
Dentro daquele espaço me senti abraçada.
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